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martedì 21 febbraio 2012

'O Matador 'nnamurato: il Napoli stende il Chelsea 3-1 e continua il sogno Europeo





Italia 2, Inghilterra 0. Dopo questa sera la Football Association si dovrà porre qualche domanda, considerando che dopo la prematura eliminazione delle due squadre di Manchester, la scoppola presa dall’Arsenal in casa del Milan, anche il Chelsea, arrivato al San Paolo speranzoso di potersi riscattare, torna a Londra con un sonoro 3-1, firmato Cavani e Lavezzi. Poco importa se sulla panchina partenopea sedesse Frustalupi e non Mazzarri, squalificato: il Napoli ha giocato la partita, se non la più importante una delle più importanti della sua storia, in maniera esemplare, soffrendo, regalando un gol al Chelsea, ma mostrando il coraggio e la determinazione di portare a casa un risultato che va quasi stretto, considerando che lo scarto poteva essere maggiore.
Le squadre inglesi e gli ottavi di Champions League non hanno portato bene alle italiane negli ultimi anni, ma la rotta si è invertita e la partita di oggi ne è la prova.  In attesa di scoprire il risultato di Marsiglia-Inter ci possiamo già sentire con più di un piede ai quarti di finale, ma guai a dire “cat” (per dirla alla Trapattoniana), riportando alla mente la storica “remuntada” del Deportivo la Coruña ai danni del Milan.
Sarà stato l’effetto San Paolo, l’aria di Champions, o Frustalupi in panchina, fatto sta che il Napoli compie l’ennesima meraviglia europea grazie al risveglio dal letargo del Matador Cavani e del Pocho Lavezzi. E pensare che i padroni di casa erano andati in svantaggio a metà del primo tempo, quando un rimbalzo fasullo inganna Cannavaro, che lascia a Mata tutto il tempo di segnare la prima rete del match. Purtroppo prima della rete, due interventi prodigiosi di Cech (di cui uno in spaccata degna di una ballerina), portiere dato ormai per finito, avevano negato la gioia del gol ai partenopei. Lo stadio e i giocatori sembrano accusare il colpo, e ammutoliti assaporano quella che sembra la fine di un’illusione che dura ormai da mesi. Fortunatamente nell’11 titolare è presente un giocatore che meriterebbe di ricevere in eredità il 10 di Maradona. Questo giocatore si chiama Lavezzi, e sta diventando sempre più trascinatore di questa squadra infinita. Proprio lui decide, dieci minuti dopo il gol subito, di far suonare la sveglia e dare la carica ai suoi: non aveva mai segnato in Champions League, e aveva promesso al figlio di farlo proprio questa sera. E siccome un papà mantiene sempre le promesse, quando gli si presenta davanti l’occasione il Pocho non sbaglia: tiro da fuori area che si insacca alle spalle di Cech. Il boato del San Paolo è assordante, ma il bello deve ancora venire. Dopo aver rischiato di passare di nuovo in svantaggio, proprio allo scadere della prima frazione di gioco Inler confeziona un cross al bacio per Cavani, che insaccando il pallone con un pregevolissimo colpo di spalla, avrà fatto piangere di gioia Mazzarri, rimasto a Castelvolturno. Il Matador va sotto la curva ad esultare; gli si legge negli occhi l’amore che prova per tutti quei 50mila tifosi venuti a vederlo, e vorrebbe abbracciarli tutti come se fossero dei fratelli.

Ezequiel Lavezzi, doppietta pesante. Afp

Potremmo già ritenerci soddisfatti di quanto visto, ma il cronometro ci ricorda che siamo solo a metà. E allora pronti, via, dopo soli dieci minuti la prima grossa emozione: il Pocho si maledice, quando solo davanti a Cech, mostra il limite del suo bagaglio tecnico infinito, ovvero il piede sinistro, che lo condanna a calciare il pallone fuori alla sinistra del portiere. L’argentino non demorde, e dopo altri dieci minuti decide che deve offrire una cena a Cavani, che, saltato David Luiz con Cech fuori dai pali, gli serve un pallone delizioso impossibile da sbagliare. E’ l’apoteosi partenopea, che potrebbe dilagare con Maggio, il quale però si vede salvare da Ashley Cole sulla linea un gol praticamente già fatto. Nessuno, o forse pochi, avrebbero scommesso su questo risultato prima della partita; incredibilmente dopo di essa, ci va anche stretto. Poco importa, le scosse di terremoto di saranno sentite lo stesso a Fuorigrotta e dintorni.
Il Chelsea perde, pur non demeritando, restando con due soli superstiti in campo: Juan Mata, che diventerà sempre più, di quanto già non è, pilastro di questa squadra, e Didier Drogba, che nonostante l’età, si danna per 90°, purtroppo per lui senza trovare la porta. Il sogno azzurro continua, accompagnato dalla scena più bella ed emozionante alla quale un tifoso di calcio potrà assistere: il San Paolo intona per oltre dieci minuti l’inno di battaglia, ‘O surdato ‘nnamurato, ringraziando i suoi 11 eroi che ogni volta regalano emozioni indimenticabili.


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