Sapore di Amarcord per tutti i nostalgici della “Domenica
pomeriggio”: tutte le partite alle 15,compresi due big match, ad eccezione di
Genoa-Lazio, giocata alle 12 e 30 (e Cesena-Catania, rinviata). La capolista Juventus
spreca un set-point che poteva seriamente compromettere le speranze tricolori
del Milan, grazie al pareggio del Napoli in casa dei rossoneri e della
sconfitta dell’Udinese al Franchi di Firenze. Sarà stato il gelo che quest’oggi
ha avuto effetto contrario rispetto al turno infrasettimanale, ma in un
pomeriggio le cui anticipazioni prevedevano tutt’altro che noia, abbiamo visto
ben quattro 0-0 e troppi cartellini rossi.
La corona della domenica va assegnata senza dubbio al Siena,
in versione Oscar della salvezza, che mette sul campo il lavoro meticoloso di
Sannino: chiusura in difesa come un riccio arroccato nel suo rivestimento, i
cui aculei sono formati da Destro e Calaiò prima, Reginaldo e Gonzalez poi, che
mettono in serio rischio l’imbattibilità bianconera. Tuttavia una vittoria
azzurra (oggi il Siena indossava la seconda casacca) avrebbe avuto il sapore
amaro di beffa per una Juventus che ha premuto sull’acceleratore fino al 94’,
rischiando di fare un testa-coda quando Gazzi ha sparato di poco a lato al 42’,
subito dopo che era stato negato un rigore alquanto evidente a Buffon e
compagni. Pegolo ha fatto il vigile, gettando il malocchio sulla sua porta,
stregata per tutti, da Lichsteiner a Borriello. Conte non avrà preso bene
questo pareggio, seppur avendo giocato con grande intensità, sapendo che il
Milan in casa con il Napoli ha copiato il risultato di Torino, chiudendo la
partita in dieci, per l’espulsione di Ibrahimovic (che ora rischia di essere
squalificato per 3 giornate, tra le quali vi è Milan-Juventus), da aggiungersi
a quella di Allegri. Il Napoli non ha rischiato abbastanza da portare a casa i
tre punti, buttando così un’altra occasione per cercare di riagguantare per lo meno la zona Europa League. Come se non bastasse, anche l’Udinese, terzo in
comodo della vetta, è inciampata nella rinascita della Fiorentina, che
trascinata dal mattatore Jovetic, ha battuto per 3-2 i Friulani.
Il secondo big match
della giornata, vedeva sfidarsi Roma e Inter, ma è stato piuttosto un allenamento
domenicale quello a cui hanno assistito i (pochi) tifosi giallorossi, mandati in delirio dal nuovo idolo
di casa, Borini, autore di una pregevole doppietta, incorniciata da un gol di
Juan in apertura, e uno di Bojan nel finale. 4-0 e la Roma torna a sperare, l’Inter
a disperare. I giallorossi presentano un difetto caratteriale bizzarro,
passando da prestazioni scialbe come quella di Cagliari, ad esibizioni di
calcio giocato stupefacenti, come in questa occasione, l’Inter invece dimostra
limiti sempre più evidenti, nonostante le numerose assenze, incassando il
decimo gol in sole tre partite.
Non dista molto dalla zona europa il Palermo, che trascinato
dall’insostituibile Miccoli e dal rinato Budan vincono contro l’Atalanta, rimasta
in dieci per l’espulsione di Consigli. Il Parma ritrova finalmente Giovinco
tornato al gol (e che gol), a un solo gol dalla doppia cifra, e batte il Chievo
ringraziando Luciano, autore di un’ingenuissima autorete. Le partite di Lecce e
di Novara, avare di gol, non regalano molte emozioni, se non qualche acuto di
Caracciolo e di Muriel.
Nell’anticipo dell’ora
di pranzo, il Genoa ridimensiona la Lazio, arrivata a Marassi galvanizzata
dalla vittoria contro il Milan, e grazie alla doppietta di Jankovic e al gol di
Palacio, evita la rimonta celesta, portando così a casa una vittoria importante
per 3-2.
Ci sarà la coppa Italia di mezzo, ma da domenica si torna al
campionato, con la Juve in pole position, come finirà?
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