Visualizzazioni totali

giovedì 9 febbraio 2012

La storia infinita del "Pelado"


Se ti dicessero che un difensore uruguaiano, ha esordito per ben due volte con la maglia della Juventus, e in entrambe le partite ha fatto un gol, faresti fatica a crederci. Invece questa è la vera storia di Martin Caceres, soprannominato “El Pelado”, che di mestiere fa il terzino destro, sinistro ed il difensore centrale: arrivato alla Juventus nel 2009, l’anno che poteva sancire la rinascita bianconera, andata malamente in fumo, fu buttato nella mischia da Ciro Ferrara il 12 settembre allo Stadio Olimpico contro la Lazio. Esordio in maglia bianconera da incorniciare: gol e vittoria per 2-0. Non è da tutti i giorni arrivare in Italia e segnare al debutto. Ciò nonostante l’annata, come tutti ben sappiamo, fu tragica per tutti, compreso lui. Una pubalgia lo costrinse a stare fuori molti mesi e in estate il neo-dirigente Marotta non decise di riscattarlo per 12 milioni.
Dopo una parentesi ricca di soddisfazioni al Siviglia, dove venne acquistato per soli 4,5 milioni, la Juve si decide di nuovo a puntare sulla spola uruguagia, prendendolo in prestito nella sessione di mercato invernale del 2012: costo totale dell’operazione, tra prestito e riscatto, 9,5 milioni. Un investimento importante e un po’ azzardato, a detta di molti. Ma “El Pelado” è nato per zittire sul nascere tutte queste dicerie, e risponde più che presente quando Conte lo convoca per la prima volta. Non si tratta di una partita di poco valore, bensì della semifinale di andata della Coppa Italia (a.k.a. Tim Cup), nientemeno che alla “Scala” del calcio, San Siro, contro il Milan, secondo in classifica in campionato. E’ in questa partita che si presenta agli increduli occhi dei tifosi bianconeri il bomber che non ti aspetti: all’inizio del secondo tempo su parata di Amelia dopo un diagonale di Borriello, si presenta proprio lui, e la butta dentro. La Juve intanto, dopo il vantaggio, ha subito il pareggio, ma Conte la vuole vincere a tutti i costi. A questo punto avviene la magia, la stella cadente in cielo coperto dalle nuvole estive:  dopo un cross di Giaccherini la palla, ribattuta, termina sui piedi di Caceres al limite dell’area. C’è lo spazio, e il tempo; sapevamo tutti quello che stava per succedere, ma nessuno ci credeva veramente. Potrà un terzino fare un gol da trequartista puro, facendo un pallonetto al portiere? L’unico che ci ha creduto è stato lui apparentemente. La palla scavalca Amelia e si infila sotto l’incrocio dei pali. Sarà il gol che permette alla Juve di espugnare San Siro, e avere già mezza qualificazione in tasca. Sia lui che Lichsteiner hanno segnato all’esordio, forse porta bene essere terzini destri nella nuova Juve targata Conte.

Nessun commento:

Posta un commento