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sabato 12 novembre 2011

Polonia-Italia, amichevole??

Un tifo incredibilmente agitato, acceso, e soprattutto caldo, è stato la cornice della notte fredda di Breslavia , in cui l’Italia ha superato la modesta Polonia, in un match tutt’altro che amichevole, notando le reazioni di alcuni giocatori come Pazzini e  Balotelli, o per i superbi fischi polacchi nei confronti degli azzurri. E’ stato un esame importante per lo stadio, che passa i test a pieni voti ed al contempo ci lascia un po’ di rammarico riguardo la nostra incompiuta legge sugli stadi, ed anche per la Polonia stessa, paese ospitante (Con l’Ucraina), di Euro 2012. Chissà, se le due nazioni matricole non riescano a rubare la scena alle olimpiadi londinesi? Il più soddisfatto comunque può ritenersi Cesare Prandelli, per aver “rovinato” la festa nazionale polacca (l’11 novembre si festeggia l’indipendenza acquisita nel 1918), per non aver concesso gol, grazie anche a Buffon, che ha parato il rigore, ma soprattutto a Blazscicosvsky, che ha eseguito la massima punizione in modo veramente pessimo, così da mantenere il primato europeo di due sole reti concesse, tra qualificazioni ed amichevoli,  e per aver messo in pratica esperimenti importanti in ottica Europei, come:
- la sistemazione di Thiago Motta al posto di Pirlo: prova più che sufficiente;
- il debutto di Abate e Ogbonna, i quali strappano entrambi un sei: il primo, dopo un inizio un po’ titubante è cresciuto in personalità e corsa, anche se spesso è apparso un po’ confusionario; per l’italiano di origini nigeriane invece solo un quarto d’ora, un cartellino giallo, meritato, ma un discreto coraggio, per uno che esordisce in Nazionale, giocando in B;
- lo schieramento di tanti numeri 9 in campo, e nessun 10 (vedere gli infortuni di Rossi, Giovinco e Cassano) giocando con “palla a terra”, e non “lunga e pedalare”.
 Ma la sorpresa migliore, che poi tanto sorpresa non è, è il primo gol, bellissimo, in maglia azzurra di SuperMario Balotelli, che dopo un tiro da quasi 30 metri a scavalcare il portiere, ha baciato lo stemma italiano, giusto per dimostrare l’attaccamento alla maglia. Ci sono stati poi i soliti giocatori da 7 in pagella, come Marchisio, (il primo gol nasce da un pallone rubato quasi in spaccata dal numero 8 della Juventus e della Nazionale) Pepe, che dimostra qualità, ma soprattutto tanta quantità, anche se in una prova un po’ opaca, o Pazzini, che nonostante appaia fuori dal gioco, riesce sempre a spizzarla in rete, su assist di Balotelli. Il numero 20, Matri, dimostra di essere fondamentale per tenere su la squadra, durante i contropiedi, ma la gioia del gol gli viene negata prima da un miracolo di Szczesny e poi da un fuorigioco inesistente fischiato dopo che aveva già superato il portiere polacco. Ranocchia, forse il peggiore degli azzurri, ha comunque mandato segnali di ripresa a Ranieri dopo l’infortunio (nota peggiore il fallo da rigore nel finale, ma Buffon salva la porta). Non avremo visto un’Italia bellissima (ben lontana dal modello Barça su cui i media hanno fatto tanto leva), bensì una squadra che fà ben sperare, che punge davanti, con un cinismo da grande squadra. Ma prima di sognare, aspettiamo match contro squadre un po’ meno modeste, un po’ più affermate, e poi all’Europeo, chissà...

P.S. Non so quanti di voi abbiano notato, come le pubblicità a bordo-campo erano in italiano, del film dei Soliti Idioti!

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