Se Mourinho ci stupisce, schierando Kakà dal primo minuto,
non è da meno il Real Madrid stesso, che gioca una grande partita al Camp Nou,
ma subisce lo stesso l’eliminazione dalla Copa del Rey, in un Clasico che ha
rispecchiato in tutto e per tutto le sfide precedenti alle quali eravamo stati
abituati.
Come spesso accade nei primi minuti di partita, uno svarione
difensivo da parte di Piquè lascia a Higuain la possibilità di calciare,
maldestramente, fuori dallo specchio difeso da Pinto, e i primi 30 minuti sono
quasi esclusiva mene di dominio Blanco: gli undici di Mourinho tengono un
pressing alto e un ritmo altrettanto veloce, che manda in confusione la difesa
blaugrana, oggi apparsa più che fuori forma. Il migliore del Real, Ozil, riesce
a battere Pinto, che come siamo abituati a vedere, a ogni pallone toccato sembra
un ragazzino dalle gambe tremolanti all’esordio, e solo la traversa gli nega la
gioia del gol. Il Real continua ad attaccare, ma quando meno te lo aspetti,
salta fuori l’emblema del Barcellona, il giocatore più forte del mondo, Lionel
Messi. La Pulce si ritrova in mezzo al campo con una corsia libera per arrivare
in area; continuamente palla al piede, viene chiuso dai quattro difensori,
compreso Arbeloa che si stacca dalla sua posizione e lascia libero Pedro. Messi
di esterno sinistro si inventa il passaggio per Pedro che solo davanti a
Casillas non può sbagliare. Siamo al 43’, e la partita sembra già conclusa. Se
vogliamo aggiungerci anche che al 47’ l’arbitro grazia Diarra, che meriterebbe
il rosso, e da questa punizione nasce il raddoppio, firmato Dani Alves, con un
missile dal limite dell’area proprio sotto l’incrocio, possiamo già immaginarci
i tifosi madrileni all’uscita dello stadio, direzione casa.
Tuttavia al ritorno in campo delle squadre il Real continua
con ad attaccare con la stessa determinazione che aveva caratterizzato la prima
frazione di gioco e riesce a riaprire la partita. Quattro minuti prima del gol
di Ronaldo del 2-1 al 68’, Sergio Ramos aveva segnato di testa, ma l’arbitro
aveva annullato per un dubbio fallo ai danni di Dani Alves. Quando il
portoghese riesce finalmente a segnare il suo secondo gol in carriera al
Barcellona, le speranze sono ancora poche, e così ci pensa Benzema a
riaccendere l’animo di tutti i tifosi del Real Madrid. Con un sombrero a
scavalcare Puyol, che poi scivola a terra, è un gioco da ragazzi per un
attaccante come lui buttarla dentro. A questo punto il mito della “Remuntada”
cambia sponda, e diventa il sogno Blanco, che però non si avvera. Dopo qualche
minuto di paura, il Barcellona continua a difendersi bene, fino al 90’, quando
nel giro di pochi minuti vengono espulsi sia Sergio Ramos che Pepe, entrambi
per somma di ammonizioni e i padroni volano in semifinale. Che sia Liga,
Champions o Coppa del Re, il “Clasico” resta sempre e comunque uno spettacolo
formidabile.
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