Che cosa c’è in comune tra Istanbul e La Coruña? Nulla,
geograficamente parlando. In termini calcistici invece, queste due città
evocano ricordi assai amari per i tifosi milanisti. Ad Istanbul il Milan perse
una finale di Champions contro il Liverpool, dopo essere stato in vantaggio di
tre reti a zero; nella città spagnola invece, dopo aver vinto 4-1 a San Siro
all’andata, i rossoneri persero per 4-0 dicendo così addio alla coppa delle
grandi orecchie. Non è andata così stasera, ma poco ci è mancato che a questa “particolare”
lista non andasse aggiunta anche la voce <<Londra>>.
15 Febbraio 2012: Il Milan, dopo aver pescato l’Arsenal come
avversaria degli ottavi di Champions League, stravince la partita di andata,
imponendo ai ragazzi di Wenger un rotondo 4-0, sinonimo di “tornate in Inghilterra,
questo è il nostro anno”. Così hanno fatto gli inglesi, che però, con astuto
silenzio e presunta rassegnazione, hanno preparato la partita di ritorno nel
migliore dei modi.
6 Marzo 2012: In perfetto stile inglese, lo stadio Emirates
è pieno in occasione del ritorno degli ottavi di Champions League contro il
Milan, nonostante la sonora sconfitta subita. Mezza Londra ci crede (possiamo
credere che i tifosi di Chelsea e Tottenham “gufassero” contro) e, a ragione,
si illude quel tanto che basta per rendere una serata indimenticabile. La
fresca brezza londinese spazza via i brutti pensieri dall’armata bianco-rossa,
che scende in campo armato di buona volontà e una grinta inesistente, solamente
qualche settimana prima.
Subito Koscielny, 20 minuti dopo, un rinato Rosicky, e poco
prima dell’intervallo Van Persie su calcio di rigore. 3-0; questo è il primo
tempo, niente di più, niente di meno. Giocatori onnipresenti (Rosicky, Song..)
e altri fantasmi veri e propri (Nocerino,
El Shaarawy..).
Doveva essere una “vacanza londinese”, ma bastano due tocchi
di magia francese che questo dolce limbo europeo si trasforma nel peggiore
degli inferni, solo che al posto delle fiamme ci sono sciarpe bianche e rosse,
e al posto dei dannati, irriducibili tifosi fedeli al proprio credo. Ecco che
tornano i brutti ricordi ai tifosi rossoneri, ormai assenti da troppo tempo
dall’esclusiva lista di Top 8 Europea, ma al rientro in campo le parole di
Allegri si fanno sentire: il Milan gioca più ordinato, buone ripartenze
fruttano anche più di un match-point, tutti puntualmente sprecati, oltre all’imprescindibile
ed onnipotente Ibrahimovic. Il girone dei suicidi dista solo un passo: se non
ci fosse stato il miracoloso Abbiati (al quale andrebbe dedicato il Duomo) che
salva un gol praticamente già fatto di Van Persie, saremmo qui a parlare dell’ennesima
beffa rossonera. Invece non è così, Allegri e tutti i tifosi rossoneri nel
mondo perdono parecchi chili e capelli, ma alla fine il Milan strappa un 3-0
(sì, sembra strano da dire..) che potrebbe valere una stagione. Tanto di
cappello ad entrambe le squadre, “non tutto il male vien per nuocere” starà
predicando Galliani..
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