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domenica 1 aprile 2012

Oh Juvita, Juvita mia..


In termini tennistici, il Milan ha alzato una palla troppo in alto, perché la Juve non la “smashasse”: 1-1 col Catania (e che Catania) e possibilità ai bianconeri di portarsi a -2. Pronti, via, lo stadio è, come sempre, stracolmo, ma assiste ad un primo tempo scialbo, dei più noiosi della domenica calcistica, dove l’unico spettacolo sono i tifosi. Ci provano Borriello e Vidal, ma la palla esce entrambe le volte, e Hamsik, che però si fa ipnotizzare da Buffon. Si arriva al 45’ con una Juve più aggressiva di un Napoli molto sottotono, ma di concretezza in campo, proprio non se n’è vista.
Come contro l’Inter, la metamorfosi “Kontiana” si materializza nello spogliatoio, dal quale escono 11 indomabili leoni, e altrettanti docili agnelli, vittima sacrificale della Pasqua bianconera. Bisogna attendere solo 9 minuti, e in maniera più che fortunosa, Bonucci devia un tiro di Vucinic in mischia e spiazza De Sanctis, superstite fino a quel momento della gita torinese dei partenopei. L’esultanza del difensore a mo’ di culla, è forse presagio della sua rinascita, quella che tutti i tifosi bianconeri e azzurri (si intende della Nazionale) aspettavano. Il gol, in dubbio fuorigioco, precede un gol (stavolta regolare) annullato a Vucinic, ma la storia non cambia; a mettere al sicuro l’imbattibilità bianconera ci pensa Vidal, che dopo una serie di finte dal limite dell’area si inventa un gol fantastico di sinistro, chiudendo di fatto la partita. Dopodiché, diventa un vero e proprio tiro al bersaglio, con Quagliarella che si vendica di tutto il male che gli è stato tirato addosso dai suoi compaesani, segnando il terzo gol della serata, il secondo stagionale in campionato. La ciliegina sarebbe un gol del pupillo dello Stadio, niente meno che Del Piero. Volenteroso, quasi egoista, si ostina e sfiora due volte il gol, ma forse la Juve chiede troppo. Lo Juventus Stadium che canta “O’ Surdato ‘Nnamurato”, con un aggiunta di Ju- (Oh Juvita), è già abbastanza, per una lotta allo scudetto che si appresta a regalarci ancora tante emozioni. Nota stonata della serata, Borriello, che si danna in tutto e per tutto, ma sbaglia anche il non sbagliabile. I numeri parlano da soli: 19 tiri contro 5, e un espulsione nel finale per gli Azzurri (gomitata a Chiellini da parte di Zuniga).
Carica di aspettative, la partita non le ha tradite, e ora all’orizzonte ci sono due bellissime sfide per lo Scudetto e per la Champions, senza tralasciare quella per la salvezza. Ringraziamo questa Juve e il suo artefice, mister Conte, senza i quali il campionato sarebbe già bello che chiuso. La strada dei bianconeri è in salita, quella del Milan in discesa, ma il calcio ci abituato a tante sorprese, no?

2 commenti:

  1. Ottimo articolo! E più vedo giocare Borriello più penso che gli 8 milioni (o giù di lì) per il riscatto sarebbe meglio indirizzarli verso altri giocatori (vedi Gabbiadini)

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  2. Grazie! Non dirlo a me, vedere giocare Borriello è a mio avviso una bestemmia per lo stadio..Fortunatamente non verrà riscattato!

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