In termini tennistici, il Milan ha alzato una palla troppo
in alto, perché la Juve non la “smashasse”: 1-1 col Catania (e che Catania) e
possibilità ai bianconeri di portarsi a -2. Pronti, via, lo stadio è, come
sempre, stracolmo, ma assiste ad un primo tempo scialbo, dei più noiosi della
domenica calcistica, dove l’unico spettacolo sono i tifosi. Ci provano
Borriello e Vidal, ma la palla esce entrambe le volte, e Hamsik, che però si fa
ipnotizzare da Buffon. Si arriva al 45’ con una Juve più aggressiva di un Napoli
molto sottotono, ma di concretezza in campo, proprio non se n’è vista.
Come contro l’Inter, la metamorfosi “Kontiana” si
materializza nello spogliatoio, dal quale escono 11 indomabili leoni, e
altrettanti docili agnelli, vittima sacrificale della Pasqua bianconera.
Bisogna attendere solo 9 minuti, e in maniera più che fortunosa, Bonucci devia
un tiro di Vucinic in mischia e spiazza De Sanctis, superstite fino a quel
momento della gita torinese dei partenopei. L’esultanza del difensore a mo’ di
culla, è forse presagio della sua rinascita, quella che tutti i tifosi
bianconeri e azzurri (si intende della Nazionale) aspettavano. Il gol, in
dubbio fuorigioco, precede un gol (stavolta regolare) annullato a Vucinic, ma
la storia non cambia; a mettere al sicuro l’imbattibilità bianconera ci pensa
Vidal, che dopo una serie di finte dal limite dell’area si inventa un gol
fantastico di sinistro, chiudendo di fatto la partita. Dopodiché, diventa un
vero e proprio tiro al bersaglio, con Quagliarella che si vendica di tutto il
male che gli è stato tirato addosso dai suoi compaesani, segnando il terzo gol
della serata, il secondo stagionale in campionato. La ciliegina sarebbe un gol
del pupillo dello Stadio, niente meno che Del Piero. Volenteroso, quasi
egoista, si ostina e sfiora due volte il gol, ma forse la Juve chiede troppo.
Lo Juventus Stadium che canta “O’ Surdato ‘Nnamurato”, con un aggiunta di Ju-
(Oh Juvita), è già abbastanza, per una lotta allo scudetto che si appresta a
regalarci ancora tante emozioni. Nota stonata della serata, Borriello, che si
danna in tutto e per tutto, ma sbaglia anche il non sbagliabile. I numeri parlano
da soli: 19 tiri contro 5, e un espulsione nel finale per gli Azzurri (gomitata
a Chiellini da parte di Zuniga).
Carica di aspettative, la partita non le ha tradite, e ora
all’orizzonte ci sono due bellissime sfide per lo Scudetto e per la Champions,
senza tralasciare quella per la salvezza. Ringraziamo questa Juve e il suo
artefice, mister Conte, senza i quali il campionato sarebbe già bello che
chiuso. La strada dei bianconeri è in salita, quella del Milan in discesa, ma
il calcio ci abituato a tante sorprese, no?
Ottimo articolo! E più vedo giocare Borriello più penso che gli 8 milioni (o giù di lì) per il riscatto sarebbe meglio indirizzarli verso altri giocatori (vedi Gabbiadini)
RispondiEliminaGrazie! Non dirlo a me, vedere giocare Borriello è a mio avviso una bestemmia per lo stadio..Fortunatamente non verrà riscattato!
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